Invidio gli artisti
può sembrare una provocazione e un titolo click bait, sì... ma sono sincero: Li invidio perché con la tecnologia di oggi hanno tutta la loro ricchezza con sé: Uno smartphone e naturalmente la loro capacità di raccontare le percezioni del mondo con la digital-art.
Davvero penso che la categoria più tartassata dalle misure anticovid (insieme agli albergatori), con le giuste conoscenze informatiche e la voglia di comunicare la sua visione del mondo su Twitter, può trovare una fonte di reddito... senza intermediari! Sto parlando della
Cryptoart
Naturalmente una guida per iniziare a produrre nft è necessaria ma poi si può lavorare in maniera indipendente. La mia attenzione alla criptoarte è stata sempre parallela a quella per le criptovalute ma gli usi degli NFTs mi hanno affascinato sempre più.
In maniera casuale ho aiutato artisti a dotarsi di un minimo di ethereum (= 200 €) e pubblicare le opere su piattaforme che poi ne permettono lo scambio. Devo dire che è stato entusiasmante perché avvertivo in loro la doppia scoperta della libertà finanziaria (Bitcoin come rifugio dalla svalutazione) e della libertà espressiva.
E' vero, il collezionista che compra immagini (o filmati, animazioni...) d'arte avrà in portafoglio (letteralmente, sotto forma di token) opere per godere delle quali dovrà dotarsi di schermi appositi, ma in qualsiasi momento, con un click, potrà reimmetterle nei marketplace (Superrare, Makersplace, KnownOrigin, Nifty Gateway, Async Art, Rarible, Opensea...) al prezzo che riterrà congruo.
Una volta che l'artista sarà sceso nel "rabbit-hole" dell'arte decentralizzata potrà presentare le sue opere anche in gallerie virtuali (Oncyber, Spatial, Mona...) o meglio in mondi virtuali come Second Life o Opensim, Altspace VR e altri che, non a caso, nascono e si fondano sulla tecnologia su cui girano gli nft: la blockchain. Quindi Decentraland, Cryptovoxels, The Sandbox, Somnium Space, Terra Virtua, OVR...